Dal Canto di Natale di Marco Presta al thriller di Donato Carrisi, le novità in libreria
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Dal Canto di Natale di Marco Presta al thriller di Donato Carrisi, le novità in libreria(Adnkronos) - Ecco una selezione delle novità in libreria, tra romanzi, saggi, libri d'inchiesta e reportage, presentata questa settimana dall'AdnKronos.
Longanesi manda sugli scaffali l'ultimo libro del maestro del thriller Donato Carrisi, 'La bugia dell'orchidea'. Questo libro ha un segreto. Chi l’ha scritto ha un segreto. Chi lo legge avrà un segreto: è la promessa che accompagna i lettori. "Immagina un'alba d'estate. Immagina l'aria immobile della campagna, l'odore dei campi, il frinire dei grilli. Immagina il buio che arretra all'invasione del giorno. Immagina ora - è l'invito al lettore - un casale rosso, solitario in mezzo al nulla. Immagina di scorgere biciclette da bambini e giocattoli sulla ghiaia, panni stesi ad asciugare, galline e conigli, un moscone sopra un secchio. Immagina il silenzio. Un silenzio che non sembra appartenere a questo mondo. Un silenzio interrotto all'improvviso da un urlo disperato. C'era una volta la famiglia C., tre figli piccoli e due genitori amorevoli.
C'era una volta la famiglia perfetta, e ora non c'è più. Cos'è accaduto dentro il casale rosso in quella calda notte d'agosto? Immagina qualcosa di terribile e crudele. Immagina che esista solo un possibile responsabile. L'unico sopravvissuto. Immagina di avere la verità proprio davanti agli occhi. Ogni dettaglio combacia, ogni indizio è allineato e c'è una sola spiegazione. Non puoi sbagliare. Hai tutte le risposte. Ma ciò che proprio non puoi immaginare è che questa non è la fine della storia. È l'inizio".
E' in libreria con Solferino 'Un mondo nuovo tutti i giorni', il libro che lo scrittore Paolo di Paolo dedica a Piero Gobetti. Era un ragazzo. Piero Gobetti a ventiquattro anni aveva fondato tre riviste, scritto di politica, di teatro, di letteratura, d’arte, aperto la casa editrice che ha pubblicato 'Ossi di seppia' di Montale. Già prima del delitto Matteotti, aveva denunciato la minacciosa demagogia del fascismo, l’uso politico della violenza. E si era opposto frontalmente a Mussolini, che impartì al prefetto di Torino l’ordine di 'rendere la vita impossibile' al giovane oppositore. Una battaglia inesausta vissuta a fianco di Ada, la ragazza speciale divenuta sua moglie e destinata a sopravvivergli portando avanti le stesse cause: la resistenza, l’istruzione, la cultura. Piero, infatti, è eternato in una prodigiosa giovinezza, perché non ha mai compiuto venticinque anni. È morto a Parigi nel 1926, solo, stanco, ma con la testa piena di progetti e una visione culturale davvero europea.
Paolo Di Paolo ripercorre questa esistenza luminosa in modo personalissimo e con la lente di una prossimità che oggi si avverte con più forza: quella di Piero non è affatto una parentesi chiusa nella storia, nella pagina di una vecchia rivista. Al contrario, la voce del ragazzo con gli occhiali a stanghetta e i capelli arruffati risuona di nuovo nel deserto del nostro cinismo. Ricaricando di senso una grande lezione morale, invitandoci a 'restare politici nel tramonto della politica', a non arrenderci mai al pessimismo e alla rassegnazione.
I primi due anni di governo Meloni raccontati con sarcasmo, intelligenza e i proverbiali guizzi di genio di un autore e disegnatore amatissimo. A raccontarli è Altan con la sua consueta vena ironica in 'Fianco-dest!', in libreria con Gallucci. Una satira che punge i potenti – presidenti e ministri su tutti – e racconta di vignetta in vignetta il primo governo di destra-destra, strappando risate che lasciano spesso una punta di amaro in bocca perché, nella migliore tradizione di Altan, sono anche un invito a guardare oltre la superficie delle cose.
E' in libreria con La Nave di Teseo 'Tutto imparammo dall’amore' di Renato Minore. Mai prima d’ora Minore ci aveva dato un libro così pienamente calato nella vulnerabilità: si è vulnerabili dinanzi ai sentimenti, ai ricordi, ai sensi di colpa; e si è vulnerabili dinanzi alle domande sempre più grandi e sempre più essenziali che la vita insegna e impone. Sono morse, queste poesie, da qualcosa che lancina, che non dirime e non redime, e che si frantuma in una pensosità tutta protesa a invocare sottovoce un colloquio, un’apertura, un incontro. C’è anche dell’ironia, è chiaro, c’è anche del sarcasmo, ma tutto, in questo libro, è rivelato nella linea della fragilità dal piccolo, ostinato assedio di un’“ansia leggerina / leggerina”. Arriverà un temporale, magari portato da una “nuvoletta azzurra”: si sa che sarà così; o forse no, forse non arriverà niente, e la nuvoletta svanirà e basta, segno effimero di sé stessa. Questo libro completa l’immagine che avevamo del Minore poeta e in qualche modo la arricchisce e la rinnova: chi ne conosce la scrittura ne avrà una conferma e una sorpresa; chi invece dovesse essere al primo incontro con questo autore avrà la possibilità di scoprire le diverse modulazioni di una voce riflessiva e intimista, salace e piagata.
Abruzzese d’origine, Renato Minore vive a Roma da oltre quarant’anni. Ha pubblicato in poesia: 'I nuovi giorni', 'Non ne so più di prima', 'Le bugie dei poeti', 'Nella notte impenetrabile', 'I profitti del cuore', 'O caro pensiero' (premio Viareggio). Tra gli altri suoi libri: in narrativa, 'Leopardi. L’infanzia le città gli amori' (nella cinquina dello Strega), 'Rimbaud. La vita assente di un poeta dalle suole di vento' (premio Selezione Campiello), 'Il dominio del cuore'; in saggistica, 'Mass media, intellettuali, società', 'Il gioco delle ombre' (premio Flaiano), 'I moralisti del Novecento. Le sue conversazioni con i poeti italiani sono raccolte in 'La promessa della notte' (premio Estense). Ha tradotto le poesie di Paul Verlaine e ha curato l’opera poetica di Kikuo Takano ('Il senso del cielo'). Critico letterario del 'Messaggero', ha insegnato presso l’Università di Roma e la Luiss. È autore di film televisivi su Rimbaud, Flaiano, Leopardi. Dal 2017 è presidente della giuria letteraria del premio Flaiano.
Piero Dorfles firma per Sellerio 'Le parole del mare'. "C’è qualcosa di unico, nei racconti di mare, che non si verifica con nessun altro scenario", scrive Piero Dorfles, "come se lo scorrere dell’acqua su uno scafo, la risacca su una spiaggia, la voce delle onde, gli scricchiolii di un’alberatura, un improvviso colpo di vento sulle vele fossero capaci, da soli, di produrre un fremito di avventura, un brivido, un senso della sfida, una vitalità e una comunione con la natura che non esiste se non a bordo di una imbarcazione". L’energia narrativa del mare navigato è l’argomento di questo libro. Le stesse innumerevoli espressioni della lingua quotidiana, ispirate dal mare, dimostrano questo potere di imporre metafore, di mettere in comune tra i parlanti immagini di immediata suggestione, ogni volta in cui si sente il bisogno di introdurre nella comunicazione un colore emotivo intenso e rapido. Perché le emozioni del mare – i suoi universali generi letterari – le riconosciamo tutti.
E anche questo libro è una navigazione, ha l’andamento di uno scivolare spontaneo, placido o burrascoso, tra le pagine degli scrittori. Entra nella molteplicità dei sentimenti e dei "pensieri marinari" per illustrare come li rappresentino i grandi narratori, come dispieghino questi simbolismi naturali: da quelli creati dalla bonaccia con la sua assurda violenza causata dalla totale mancanza di azione, alla sensazione di perenne infondatezza data dal movimento instancabile delle onde, alla metafora del potere e della ribellione incarnata dal comandante e dall’ammutinamento, al "grande pesce", sia esso il calamaro gigante o la balena, immagine della minaccia dell’ignoto (lato oscuro della coscienza, l’altro, la morte), fino alla sensazione di infida instabilità data dalla terraferma quando si arriva in porto. E il suggerimento che ne viene è che, più che gli scrittori a parlare del mare, sia il mare a parlare attraverso di loro.
E' in libreria con Einaudi 'Canto di Natale con autotune' di Marco Presta. Aurelio Scrocchia, produttore musicale di mezza età, nei giorni prima di Natale si aggira cupo per il centro di Roma incontrando gli artisti della sua casa discografica e ragionando cinicamente sugli uomini e sulla vita. Intorno a lui, implacabile, la bontà a mano armata dei dannati dello shopping natalizio. Aurelio è un uomo di successo, disilluso e senza più obiettivi. Da ragazzo sognava di diventare un grande musicista, ora promuove cantanti che lo disgustano. Tra questi c’è Salomè, una giovane performer che si esibisce solo con l’autotune, il correttore vocale che permette a chiunque di stare davanti a un pubblico senza fare brutte figure.
Salomè canterà Adeste fideles in uno show televisivo la notte della vigilia, e Scrocchia sta organizzando il grande evento. Ma accade qualcosa che spariglierà tutto. Al posto del solito farmaco per la pressione, Scrocchia trangugia per sbaglio un potentissimo alcaloide che gli è stato generosamente rifilato da un trapper della sua scuderia. In preda a buffe allucinazioni, sballottato da una visione improbabile all’altra, Aurelio si trova di fronte tre personaggi bizzarri, i proverbiali fantasmi di dickensiana memoria, che lo obbligheranno a ripensare alla propria esistenza e ai tanti errori commessi, a quello che voleva essere e a quello che invece è diventato. E come in ogni Canto di Natale che si rispetti, nel finale – che non riveleremmo nemmeno sotto tortura – c’è spazio persino per un po’ di speranza.
E' in libreria con Rizzoli 'Il nemico dentro' di Francesco Cancellato. Trentuno gennaio 2025. Con un messaggio sul cellulare, Francesco Cancellato, direttore del giornale online Fanpage, viene informato che il suo telefono è stato violato da uno spyware. Scoprirà nei giorni seguenti che si tratta di Graphite, prodotto dall’azienda israeliana Paragon, che ne vende l’utilizzo esclusivamente a governi e servizi di intelligence. Inizia così questa storia, e non è ancora finita, mentre continua a imporre le stesse domande.
È normale che in una democrazia siano spiati giornalisti e attivisti? È normale che il governo non sappia e non voglia dare alcuna risposta? È normale che armi di sorveglianza così potenti sfuggano al controllo della politica? È normale che per le vittime di spionaggio ci siano solo silenzi, omissioni e bugie? Cancellato ripercorre la vicenda che lo riguarda, quella del suo giornale, Fanpage, e delle inchieste scomode a cui ha dato vita negli ultimi anni, annodando i fili di una vicenda che ha contorni ancora sfumati, tra segreti di Stato che non lo erano, dichiarazioni infondate di ministri e politici di maggioranza, contraddizioni nelle relazioni di chi dovrebbe sorvegliare l’operato dei servizi segreti.
E un esecutivo che tace sulle vere responsabilità in un episodio di spionaggio senza precedenti nel nostro Paese. Attraverso interviste e conversazioni con esperti e protagonisti di questa vicenda, da Franco Gabrielli a Nello Scavo, da Ciro Pellegrino a Matteo Renzi, Cancellato tratteggia il ritratto del 'nemico dentro': lo spyware nel nostro telefono, il nostro stesso disinteresse davanti a uno scandalo di queste proporzioni, ma soprattutto la ferita alla democrazia che rischia di infettare il nostro sistema di diritti.
Cosa cerchiamo davvero in una relazione? Quando il desiderio di essere amati diventa bisogno o perfino dipendenza? Come si può spezzare il circolo che ci tiene legati, restituendo dignità e libertà ai sentimenti? Chissà quante volte, parlando di un’amica, di un familiare o di persone che magari conosciamo appena, ci è capitato di esprimerci sulla loro vita sentimentale immedesimandoci, con dispiacere o con disapprovazione, in quelle che sembrano evidentemente relazioni disfunzionali: “Ma perché si lascia abbindolare da un tizio del genere?”. Può sembrare facile uscire da una dipendenza affettiva per chi la vede da fuori, ma per chi la patisce in prima persona appare come una meta complessa, dolorosa e spesso irraggiungibile. 'Come fossi una bambola', in libreria con Mondadori, nasce dall’incontro di Francesca Fialdini con lo psicoterapeuta Massimo Giusti e dall’esigenza di raccontare le storie di chi è riuscito a uscire da relazioni che magari non lasciano sempre lividi sulle braccia o segni sulla pelle, ma che, giorno dopo giorno, diventano prigioni soffocanti, invisibili e invalicabili, finendo per inibire ogni slancio vitale.
Grazie alla chiarezza e alla capacità narrativa di Fialdini e all’analisi psicologica di Giusti, queste storie avvincono il lettore come fossero un romanzo e illuminano come in un saggio, senza giudizi né semplificazioni, dinamiche complesse ma che sono straordinarie nella loro sconcertante ordinarietà, in cui tutti possiamo riconoscerci. Del resto a chi non è mai capitato di rimanere, con la speranza di fare del suo meglio, dentro una relazione in cui sente mortificazione, paura, senso di colpa, pur sapendo di trovarsi in una gabbia dove non riesce più a crescere, a esprimersi, a essere felice? Perché le prigioni sono tante: alcune ce le vestono addosso, su misura, ma altre le costruiamo con le nostre mani senza nemmeno rendercene conto. E sta a noi trovare la chiave per uscirne.
Che cosa significa davvero essere felici? E dove si nasconde quel senso di equilibrio che, troppo spesso, sembra sfuggirci tra le incombenze della vita, le delusioni e le speranze, i sogni e il confronto con la realtà? Stefano Tiozzo - fotografo, documentarista e content creator - autore di 'Dalla mente al cuore' pubblicato da Sperling & Kupfer - ha deciso di condividere la sua storia, partendo dalla comune esperienza di vita fatta di continui cicli di gioie effimere e dolori profondi, fino alla consapevolezza che se la causa di continui malesseri si trova all'esterno, forse la felicità va cercata all'interno, attraverso un percorso spirituale che ha individuato nella cultura devozionale induista, grazie al miracoloso incontro con il suo maestro spirituale, Paramahamsa Vishwananda. In questo libro, l'autore traccia una parabola esistenziale e al contempo illustra i fondamenti di una tradizione filosofica e religiosa millenaria: non un trattato religioso né un manuale di teologia, quindi, ma un invito a guardarsi dentro attraverso l'esperienza di un viaggiatore che, pur girando tutto il mondo, individua nella distanza tra la mente e il cuore la via più importante che la vita possa riservare.
L'autore ci accompagna in un itinerario che intreccia racconto personale e scoperta spirituale, spiegando concetti come Dharma, karma, yoga, il ruolo dei maestri e i millenari insegnamenti della Bhagavad Gītā come strumenti per ritrovare la propria direzione e vivere con più consapevolezza. Un libro per chi è in cerca di risposte o semplicemente vuole arrivare a quella pace interiore che nasce quando si impara a guardare il mondo attraverso la lente dell'amore, secondo i principi della Bhakti Yoga, lo yoga della devozione.















